La notte di San Giovanni, la notte del solstizio d’estate, la notte della rugiada, dei tortelli, del nocino, la notte delle streghe, dei falò. L’evento coincide con la festa pagana della “Fors Fortuna”, ovvero la Fortuna d’ogni istante che celebrava il solstizio d’estate, ma ricorda anche uno dei nostri santi patroni, per l’appunto San Giovanni Battista. La tortellata di San Giovanni è un appuntamento imperdibile per i parmigiani, che si ritrovano per cenare insieme e gustare i tortelli d’erbetta e ad aspettare la “rozada ed San Zvan” (la rugiada di San Giovanni). I famosi Tortelli d’erbetta si mangiano sia nei ristoranti nelle sagre che nelle case, rigorosamente all’aperto, nei cortili o nei prati, in un’atmosfera festosa e conviviale per poter prendere La rugiada che è ritenuta miracolosa, e si dice che le erbette raccolte in questa notte abbiano poteri particolari. In questa notte così magica “prendere” le goccioline solstiziali è considerata fin dalla più remota antichità un’azione purificatrice, volta a tenere lontani i malanni di qualsiasi specie. Inoltre, esse imbevono la terra degli influssi più potenti e le erbe medicinali, colte allora, hanno più forza: ancora oggi vi è l’usanza di raccogliere durante la nottata i malli di noce per fare il nocino, squisito liquore locale. Una serata unica, che fonde tradizioni di origini cristiane e pagane che si perdono nella notte dei tempi ma che a Parma e nella sua provincia vengono ancora celebrate con allegra partecipazione..

