La cheesecake non è nata in America

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Per tutti gli amanti dei dolci, tra le mie preparazioni preferite, fresca e perfetta per qualsiasi occasione, grazie alla possibilità di prepararla anche fredda (non solo calda) è una torta meravigliosa anche d’estate, la cheesecake, dolce dal cuore tenero, cremosa e croccante, una bontà, la cui traduzione letterale è “torta al formaggio” e propriamente si tratta di un dolce freddo il cui ingrediente principale e distintivo è proprio la crema di formaggio fresco (di seguito la ricetta). In base al tipo di formaggio scelto si potrebbe dire che quasi ogni paese ha la sua variante: quella italiana a base di ricotta, la tedesca che prevede l’uso del quark (un formaggio fresco tipico), il Baileys come ingrediente in Irlanda, gli afghani cookies come biscotti per la Nuova Zelanda, la crema di latte e uova per il ripieno New York. Esiste anche una sorta di cheesecake all’italiana dove la crema di formaggio viene sostituita con la robiola, uno dei prodotti caseari tipici del nostro Paese. In Giappone esistono addirittura tre diverse versioni di cheesecake: la Baker (cotta al forno), la Rare (senza cottura e preparata con succo di limone o gelatina) e la Soufflé (realizzata con una pastella di albume d’uovo cotta a bagnomaria). Tra i segreti che circolano sulla sua origine, si dà per scontato che questo dolce abbia origini anglosassoni. In realtà prima di arrivare nelle case e nelle pasticcerie americane, bisogna fare un viaggio nel tempo, ed arrivare precisamente nell’ottavo secolo avanti Cristo, quando nell’antica Grecia, durante i giochi olimpici, agli atleti veniva servita una torta al formaggio, diciamo un primo modello della nostra cheesecake. Veniva chiamata playout, una crema di formaggio di pecora arricchito con farina e miele, cotta all’interno di un tegame in coccio. Solo nel tardo Medioevo acquisì la forma di una torta vera e propria, caratterizzata da una base di pasta sfoglia. Il passo dalla Grecia al paese a stelle e strisce avvenne grazie agli inglesi che portarono la ricetta nelle loro colonie americane. Si racconta che la prima “New York cheesecake” è opera di Arnold Ruben, un immigrato tedesco proprietario di diversi ristoranti di Manhattan. Ruben scoprì la ricetta durante una cena e decise di sperimentare sostituendo i fiocchi di formaggio, con il formaggio spalmabile, il risultato fu ovviamente molto gradito e divenne cosi uno dei dolci preferiti dei suoi clienti. Questa è una della tante versioni su come questo cremoso dolce sia approdato dall’Europa agli Stati Uniti. 

RICETTA

PER LA BASE:

  • 250 g di biscotti tipo digestive
  • 125 g di burro fuso

PER IL RIPIENO:

  • 500 g di ricotta vaccina
  • 150 g di Philadelphia
  • 150 g di zucchero semolato extrafine
  • 60 g di amido di mais
  • 4 uova
  • 1/2 baccello di vaniglia
  • 50 ml di panna fresca

PER LA COPERTURA:  frutti di bosco (o lamponi)

  • 60 g zucchero
  • 30 g succo di limone
  • q.b. vaniglia

PROCEDIMENTO:

Iniziate la preparazione della cheesecake cotta alla ricotta dalla base: tritate i biscotti finemente con il mixer, metteteli in una ciotola e amalgamateli con il burro fuso. In alternativa potete polverizzarli con un batticarne dopo averli chiusi in un sacchetto per alimenti. Disponete il composto ottenuto a ricoprire il fondo di uno stampo a cerniera da 22 cm di diametro imburrato e infarinato. Livellate bene con il dorso di un cucchiaio quindi ponete in frigorifero fino a quando sarà pronto il ripieno.

In una ciotola lavorate con uno sbattitore elettrico lo zucchero, la ricotta, il formaggio spalmabile e i semi di vaniglia estratti dal baccello fino a ottenere un composto omogeneo. Unite la panna e l’amido di mais setacciato e amalgamate.

Unite le uova e mescolate fino a quando saranno state completamente incorporate. Quando avrete ottenuto un composto liscio e omogeneo versatelo sulla base di biscotti. Livellate, trasferite in forno preriscaldato a 160°C e fate cuocere per 1 ora e 15 minuti – 1 ora e 25 minuti

Verificate la cottura del dolce con uno stecchino che, inserito al centro, dovrà uscirne asciutto. Sfornate e fate raffreddare prima a temperatura ambiente e poi in frigorifero per almeno 3 ore (anche se l’ideale sarebbe tutta la notte)