Il pomo d’oro, ovvero il pomodoro

Nel mio blog, come avete potuto notare, mi piace scrivere di cucina, ma non solo di ricette, ma raccontando il cibo, i suoi prodotti e le curiosità di quello che amo di più, cucinare. Le curiosità sui prodotti che spesso diamo per scontato è un modo di raccontare la cucina anche attraverso di loro, alcuni hanno storia antica e altri arrivano da luoghi lontani e ameni, e come spesso accade il caso ci ha messo lo zampino, e oggi li troviamo negli scaffali dei negozi, o al mercato, pronti per le nostre tavole. Tra questi è il turno del Pomodoro, dai vari colori, verdi, gialli, rossi, piccoli come ciliegie o grandi da tagliare a metà e gustarli con olio, sale e basilico oppure origano, crudo in insalata, per condire gli spaghetti o la pizza, partito dal sud Italia, per poi allargarsi nel mondo. Da millenni i pomodori, il cui nome scientifico lycopersicon lycopersicum, ovvero pesca del lupo, sono sulle nostre tavole, soprattutto in estate,  Si narra che le sue origini, arrivino da una bacca originaria del Perù importata dagli spagnoli e che gli aztechi chiamavano xitomatl (cosa paffuta con l’ombelico), piccoli frutti di un colore vicino all’oro da mangiare a spicchi. Con il tempo i pomodori diventano rossi, grazie a innesti successivi. Nel nostro continente li troviamo a fine ‘500 e in Italia è già noto almeno dalla seconda metà del 1500, quando il medico senese Pietro Andrea Mattioli lo cita per la prima volta in un trattato scientifico: “portansi ai tempi nostri d’un’altra spetie in Italia schiacciate come le mela rose e fatte a spicchi, di colore prima verde e come sono mature di color d’oro le quali pur si mangiano nel medesimo modo”. Così il “pomo d’oro” entra di diritto nelle nostre case, e con esso il primo sugo di pomodoro, ovvero la “salsa di pomadoro, alla spagnuola” che si trova nel libro di ricette di Antonio Latini del 1694, ”Lo scalco alla moderna, overo l’arte di ben disporre i conviti, con le regole più scelte di scalcheria” (la tecnica di scavalcare le carni) si prepara mescolando pomodoro alla brace spellato, con cipolla, timo o maggiorana e aceto. Giusto per finire le curiosità il pomodoro è un frutto, come i cetrioli, peperoni, zucca, piselli e melanzane in quanto crescono dai fiori e hanno semi e ricco di vitamina B e C. A me non resta che buttare la pasta, aggiungere il pomodoro e il basilico, filo d’olio. Il resto è storia.