Per chi come me ama la cucina, le tagliatelle, star indiscussa di tutte le paste all’uovo e di tutte le cucine dell’Emilia-Romagna, e non solo.
Queste stringhe di pasta all’uovo dorata, tradizionalmente servite col ragù di carne, possono essere tranquillamente definite come uno dei piatti-monumento della penisola.
Tutto nasce ai tempi di Lucrezia Borgia, una delle figure più iconiche del Rinascimento. Oltre a quanto già si conosce tra intrighi politici e sentimentali, Lucrezia ha lasciato un segno importante anche nella nostra gastronomia. Pare che si debba a lei l’ispirazione. Omaggio alla sua bellezza, ideate dal cuoco bolognese mastro Zefirano, cuoco personale di Giovanni II di Bentivoglio che passò da Bologna nel viaggio verso Ferrara, in occasione del suo terzo matrimonio con il Duca di Ferrara, Alfonso I° D’Este nel 1502, per celebrare i suoi capelli di colore biondo scuro, lunghi ed inanellati (forse tinti), tra i quali era solita intrecciare perle, gemme e altri decori. Così la leggenda narra, è probabile invece che l‘origine delle tagliatelle sia da ricercare presso gli antichi Romani, se non prima forse al tempo degli Etruschi e dei Greci. In ogni caso le tagliatelle sono una grande invenzione, gustose e semplici da preparare, di seguito la ricetta, e giusto per essere precisi, la misura perfetta della tagliatella sarebbe stata la 12.270esima parte dell’altezza della Torre degli Asinelli, ovvero circa 7 mm. a crudo (8mm circa una volta cotta). Lo spessore varia, ma è tradizione collocarlo tra i 6 e gli 8 decimi di millimetro.
Buon appetito.

